|
|
LAGHI DI CIGNANA.
Poco prima di Valtournenche si sale a sinistra sino a Valmartin (m. 1.495) e lasciare l'auto nel parcheggio. Seguire le indicazione per l' Altavia n. 1 e dopo aver attraversato il villaggio si sale il primo pendio per poi obliquare a sinistra e raggiungere la centrale Enel di Promoron. Il sentiero prosegue con numerose svolte sino ai pressi dell' alpeggio di Falegnon ove è posta una croce (m. 1.912).
Ci si inoltra nel vallone di Cignana in direzione della diga sino ad arrivare ai suoi piedi, lasciare a sinistra la diramazione per il Rif. Barmasse e proseguire per il Rif. Perucca Vuillermoz. Giunti all'altezza dello sbarramento (1 h e 45 da Valmartin), lo si puo' attraversare per far tappa al Rif. Barmasse (m. 2.169), continuare sulla sterrata che costeggia il lago di Cignana fino a raggiungere un bivio segnalato all'altezza di una baita nell'alpeggio di Cignana (m. 2.260).
Lasciare a destra la stradina per la Finestra di Cignana e proseguire a sinistra sul sentiero dell' Altavia n. 3 che sale a mezzacosta sotto il Mont Rous, superare un breve tratto leggermente esposto sino a entrare nella conca. Inoltrarsi nel vallone sino ad attraversare il torrente che scende dal Gran Lago, piegare a sinistra della cascata lasciando in basso il Lago del Piano Superiore (m. 2.600) e salire l'irto pendio che porta al Lago di Balanselmo e al bivacco Duccio Manenti (m. 2.789 2 ore dal Lago Cignana). Si prosegue a destra oltre il bivacco, si supera con alcuni tornanti una fascia di placche rocciose sino a giungere al muretto che chiude il lago del Dragone, attraversarlo e arrivare al Rifugio Perucca Vuillermoz (m. 2.909 30 min dal bivacco Manenti).
Discesa: lungo l'itinerario di salita oppure (consigliato) costeggiare sulla destra il lago del Dragone seguendo il sentiero (bolli gialli) e scendere al sottostante Gran Lago (m. 2.), raggiungere il muro di sbarramento, attraversare il torrente e proseguire sino a imboccare il sentiero che scende a destra nel vallone. Spesso poco evidente, il tracciato (segnato sulle cartine col n. 6) scende tra pietraie e sfasciumi (ometti) sino ai prati sottostanti dove è facile trovare stambecchi al pascolo, per poi ricongiungersi al sentiero di salita nella conca poco prima della cascata. Da qui proseguire sino alla diga di Cignana e poi a Valmartin.
Note: Bella escursione che tocca 5 laghi, 2 rifugi e un bivacco; nessuna difficoltà particolare salvo per la discesa dal Gran Lago che si compie su terreno detritico e poco segnato.
LA VALLE DEL CERVINO.
Il serpentone d'asfalto sale
grogiolandosi al sole percorrendo con
andatura sinuosa i 27 km della Valle del
Cervino, da Chatillon fino a
Breuil-Cervinia, dove esaurisce la sua
corsa, non prima di avervi fatto
scoprire lungo il tragitto altri
fantastici itinerari, luogo e paesaggi
d'incanto.
La Valle del Cervino merita una vacanza,
sia per qualità dell'offerta sportiva,
sia per quel patrimonio turistico capace
di coniugare natura incontaminata con
grandi spazi e vette a servizi
alberghieri di ottima. Con la
prerogativa, esclusiva della Valle del
Cervino, di assecondare qualsiasi
esigenza vacanziera, nel rispetto delle
tradizioni montanare, artistiche e
culturali.
Ed è già Cervino all'uscita di
Chatillon, lungo la direttrice Torino -
Aosta, quell'autostrada dei trafori -
Bianco e Gran San Bernardo - che collega
velocemente la Valle d'Aosta con le
grandi città del Nord, del Centro e del
sud.
Adagiata all'imbocco della Valle,
Chatillon aggiunge alle comodità tipiche
di un importante centro abitato, con
alberghi, negozi e servizi di ogni
genere, un patrimonio artistico da
visitare, magari il pomeriggio, dopo una
sciata in una delle tante stazioni ai
piedi del Cervino.
Il Castello di Ussel, il Museo d'arte
sacra, il ponte romano: piacevolezze
dello spirito e degli occhi.
La vicinanza poi con Aosta,
raggiungibile in dieci minuti
d'autostrada, aggiunge altre possibili
ed interessanti visite storiche in città
ed ai famosi castelli della Valle
d'Aosta.
Insomma, cultura e sport in felice
binomio. A 1080 metri d'altezza, a soli
9 chilometri da Chatillon, risalendo la
Valle s'incontra Antey, che conserva
quella caratteristica tipica dei paesi
di montagna di un tempo, con una chiesa
parrocchiale del milleduecento, che
merita davvero di esser visitata, ed
attorno alla quale ruota il centro
abitato, costellato e valorizzato da
tante piccole frazioni che odorano di
natura.
C'è la possibilità, in questa piana su
cui è adagiato Antey e dalla quale il
Cervino sembra voler compiere un balzo
verso il cielo, di praticare lo sci di
fondo, sport qui valorizzato dalla
giusta altitudine, dai pini che
ossigenano i polmoni e da una pista in
grado di assecondare sia il campione
"alla Alberto Tomba" che il
principiante. Per lo sci da discesa,
nessun problema: la località più
distante, Breuil-Cervinia, è a soli
venti minuti d'auto.
Sulla sinistra orografica della Valle
del Cervino, abbandonando dunque la
strada principale che sale in direzione
Valtournenche e Breuil-Cervinia, ecco La
Magdeleine, ad una altitudine di 1644
metri.
Un ritorno nel passato, con quelle case
tutte in legno disseminate tra le cinque
frazioni, esempio e testimonianza di una
cultura urbanistica di montagna che qui
è rimasta intatta, senza subire
deturpazioni. I due impianti di risalita
e la pista di fondo si integrano
perfettamente con l'ambiente,
tipicamente alpino, fatto di scure
foreste colorate nell'inverno dal bianco
della neve attaccata ai rami. La
Magdeleine è anche sinonimo di sci
alpinismo, seguendo e proponendo
itinerari di classiche passeggiate
estive.
Uno "spaccato" d'altri tempi, con
l'aggiunta di piste battute per
ricordare ai turisti che si può ancora
praticare lo sci "dentro" silenzi
millenari: dove? A La Magdeleine.
Arroccato sul lato occidentale della
Valle del cervino, ecco Torgnon,
incredibile balcone di sole e meta
preferita dai tanti fondisti per la
varietà di piste e tracciati che offre,
con percorsi di varia lunghezza, dai 2
ai 20 chilometri.
Se lo sci nordico recita la parte del
leone (di montagna naturalmente!), non è
da meno lo sci da discesa: quattro
ski-lift e due seggiovie sono
l'invitante biglietto da visita della
stazione, con piste oltre i duemila
metri che assicurano dunque qualità di
neve anche in primavera. In più la
possibilità di effettuare, anche senza
sci (da discesa o da fondo), passeggiate
in mezzo ad un fitto bosco di conifere,
e per fondale l'immancabile Cervino.
Romantica Torgnon, ancor più di notte,
con le sue luci che illuminano le case
(rispettose delle tradizioni) pare quasi
una stella... Ed il paragone non è
azzardato: parola! Abbasso la civiltà
delle auto: se siete di questa idea o
semplicemente volete "staccare" con il
mondo tecnologico, Chamois è il luogo di
villeggiatura adatto. Raggiungibile
soltanto con la funivia che parte da
Buisson, con i suoi 1800 metri d'altezza
è il Comune più alto della Valle
d'Aosta.
Record a parte, la "vita" in inverno in
questo borgo è assolutamente unica,
proprio per l'assenza di traffico a
motore. La neve sotto gli scarponi o le
pedule scandisce note che inneggiano
alla montagna, qui superba e dolce allo
stesso tempo. La modernità si ritrova
nei suoi impianti, che danno vita ad un
comprensorio di piste che si sviluppa
dai 1800 metri del paese sino ai 2500
metri, offrendo inoltre molte
opportunità di sci alpinismo, con
itinerari classici come la salita e la
discesa alla Becca di Nana o alla Becca
Trecare, a tremila metri di quota.
Non manca il fondo, altro patrimonio di
Chamois la cui fama di stazione
invernale esce dai tradizionale schemi
turistici per quel suo essere così
unica, speciale: lontana dal tempo,
immersa nella grande montagna che è
prerogativa della Valle d'Aosta. Cinque
minuti, non di più, di risalita in
funivia ed ecco rivivere a Chamois la
montagna dei nostri nonni. Ma
attenzione: alberghi e servizi sono
assolutamente e rigorosamente da tempi
moderni. Continuando il nostro viaggio
turistico, eccoci a Valtournenche (m.
1524), capoluogo storico della Valle del
Cervino.
Qui si respira l'aria del grande sci,
grazie alla fitta rete d'impianti che la
collega alla vicina Breuil-Cervinia ed a
Zermatt, in svizzera. Con queste due
altre stazioni Valtournenche da vita ad
un comprensorio di ben duecento
chilometri di piste, in grado di
entusiasmare - è proprio il caso di
dire, anzi scrivere! - tutti gli
sciatori, bravi, bravissimi, campioni o
aspiranti tali, principianti e giù di
lì.
In aggiunta alle super discese, in
località Maen o Champlève, possibilità
di praticare lo sci di fondo su
tracciati lunghi oltre sei chilometri.
Ancora: sci alpinismo, alpinismo
(accompagnati dalle celebri guide del
Cervino, che emozione!), per restare in
tema di montagna e neve. Valtournenche è
stazione turistica a trecentosessanta
gradi, accogliente, ospitale, premurosa,
invitante. Facile innamorarsi di
Valtournenche: perché l'inverno quassù
non è solo sci! Eccoci a fine Valle, a
Breuil-Cervinia (2050 m.) Conosciuta in
tutto il mondo per le sue piste, per la
portata degli impianti
(trentaquattromila persone l'ora), per
le infinite possibilità che lo sci da
discesa e fuori pista offre, la stazione
deve oggi molto della sua celebrità alla
qualità della neve, sempre polverosa,
complice la quota su cui si sviluppa il
domaine skiable, dai 2050 metri del
paese ai 3883 metri della Funivia del
Piccolo Cervino.
Breuil-Cervinia è vita, anche notturna,
con ristoranti e discoteche alla modo,
con un dopo sci ricco di piacevoli
esclusività: pattinaggio, piscine al
coperto (riscaldate) e per gli
irriducibili della serpentina persino
una pista in notturna, illuminata, sulla
quale si svolgono numerose gare. E, a
proposito di competizioni, qui
l'agonismo è di casa tutto l'anno ( in
estate si scia sul ghiacciaio del
Plateau Rosà. M. 3500), con gare di
grande richiamo come Azzurrissimo, il
super gigante più lungo del mondo;
undici chilometri di discesa sulla
mitica pista del Ventina con i big del
circi bianco a correre insieme ai
turisti.
Un susseguirsi di eventi sportivi, di
mondanità e di libero sci (ma anche
alpinismo e fondo). Così è
Breuil-Cervinia.
|
|
|
|
|
|